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Il suono nuovo Ibizenco conquista e fa sold out a Milano

Sabato 1 Giugno 2019


Tale of Us, Solomun, Stephan Bodzin sbancano al Social Music City.
Ogni organizzatore, in particolar modo di questo periodo, sa quanto sia difficile - per via della crisi del settore per come versa - per divieti, controlli ed amministrazioni sempre più sorde a qualsiasi problema un organizzatore incontri nell' aprire quest' attività, riuscire a riempire il proprio locale, facendo pagare dai 25~30 euro fino a 70 per i tavoli, ed in particolar modo (ed è qui che ha del miracoloso) di pomeriggio, e per di più di domenica a Maggio!

Come sa ogni operatore del settore da lungo corso, la domenica per un locale è il giorno peggiore, sia per il fatto che il lunedi' si lavora, sia perchè i clubbers (lo zoccolo duro del locale) di domenica non hanno piu' un soldo!

Il tutto senza parlare di chiedergli di pagare per ballare nel pieno pomeriggio.

Seppur può sembrare un assurdo, tanto è successo a Milano lo scorso weekend al Social Music City che con un autorizzazione limitata al solo pomeriggio e chiusura tassativa a MEZZANOTTE, è riuscita a fare il sold out con immagini che vedete qui sotto le quali parlano piu' di mille parole.

Link: https://www.facebook.com/SocialMusicCityOfficial/photos/pcb.1394039017419628/1394037760753087/?type=3&theater

Dinnanzi a ciò - che non lascia spazio a dubbi - la domanda che ogni organizzatore del settore si pone è QUALE sia stato il motivo che sia stato capace di smuovere - di questo periodo economico particolare, un tale risultato.

Presto detto: un nuovo genere, o per meglio dire una nuova tendenza musicale.

Dallo scorso anno ad Ibiza accanto ai party più blasonati quali quello Cocoon, Circoloco, o Defected (rispettivamente dai suoni piu' minimali fino ad arrivare all' House classica), è emersa una nuova tendenza che assieme a Solomun - forse anche grazie al suo contributo personale tramite l' invito dei produttori artefici di queste nuove sonorità al suo party estivo (Solomun +1) e la sua etichetta Diynamic - si sta imponendo tra gli avventori delle discoteche.

Il genere che è a metà tra la tech-house (conosciuta nota tra i piu' giovani come (nuova) progressive) ed i suoni piu' minimali, vede nella nuova tendenza ibizenca introdurre qualcosa che da tempo era andata persa dopo l' avvento della moda minimale 'berlinese': ovvero la melodia.

Definita dagli addetti del settore come 'Melodic House', il nuovo genere assieme alla Afro (Black coffe tra i suoi producer/DJ piu' rappresentativi) ha rappresentato e rappresenta, sia per i DJ più attenti, che per gli addetti ai club piu' esclusivi il nuovo genere musicale da seguire.

Etichette quali l' Anjunadeep, l' Afterlife ed appunto la Diynamic di Solomun, sono il benchmark su cui il genere nell' ultimo anno ha subito un evoluzione, e di conseguenza un seguito divenuto - come dimostrano le foto - anche qui in Italia impressionante.

Chiaro che da noi a Roma siamo ancora in una fase embrionale, ma che il fenomeno fosse in fermento lo si deduceva già dallo scorso anno anche guardando le classifiche di Juno e Beatport, dove se da una parte ci sono sempre i DJ commerciali - che come è risaputo comprano le loro stesse produzioni per dare visibilità ai loro brani appena prodotti (pagando un 30% di commissioni al sito.. dove si arriva per avere un minimo di visibilità..) - dall' altro (sopratutto per mancanza di fondi) ci sono producers di talento che solo grazie alla propria sensibilità musicale, talento ed originalità, riescono a far emergere nuove sonorità, il che rende da oltre 30 anni questo settore sempre nuovo, in cui ogni 5 c'e' un continuo rinnovo.

E questo sin tempi della prima House, per poi passare all' Acid, all' Hip House, alla Techno, all' underground passando per la garage fino ad arrivare alla Progressive (solo per citarne alcune che hanno segnato la fine degli anni '80 fino alla metà dei '90).

Questo auto rinnovo e' forse uno dei grandi meriti e pregi del genere, che scevro del marketing di massa e dalla case discografiche, si rivolge da sempre alla qualità anzichè all' immagine costruita del presunto "artista" (con ghostwriters a seguito), ed all' innovazione anche grazie a nuovi synth in uscita (e questo dai tempi della Roland TB 303), e cio' avendo come target i clubbers (ovvero gli avventori da discoteca - già ventenni formati), e non i ragazzini di 14 a cui vendere un "modello ideale di vita" per fargli acquistare un cd, un poster o una maglietta.

Se si scorrono le classifiche su Beatport da mesi producers - anche nostrani - sono riusciti ad affermarsi in campo internazionale con produzioni che hanno toccato i vertici e le preferenze dei DJ più blasonati, un nome su tutti i Tale of Us.

Link: https://www.youtube.com/watch?v=GESyB9YcN5c

I Tale of Us in poco tempo sono riusciti anche ad imporsi ad Ibiza con un proprio party - l' AfterLife - che rappresenta ad oggi uno degli eventi piu' seguiti ed amati da chi va a ballare sull' isola.

Link: https://thegroovecartel.com/news/parties/afterlife-tale-of-us-hi-ibiza-residency/

Ma come detto da cosa si differenzia questo genere rispetto a quello che siamo stati abituati a sentire (e ballare) sino ad oggi?

Il nuovo genere mischia i suoni minimali (o per alcuni techno, ma di stampo tedesco, non americano di detroit) con una melodia che NON passa tramite al cantato di una guest vocalist che opera il featuring (ovvero come avveniva al tempo dell' House Classica con produzioni dei Master at Work, David Morales su Def Jam o Frankie Knuckles) ma tramite uno strumento che da sempre è considerato "freddo" e "senz' anima": il sintetizzatore.

Il sintetizzatore dai tempi di Giorgio Moroder (che lo introdusse al mondo tramite la sua "I feel love") è sempre stato visto come mezzo tecnico (ma al tempo molto evoluto) di "supporto" alla cantante che vi componeva sopra una melodia cantando (in quel caso Donna Summer).

Oggi - in questo nuovo genere - il sintetizzatore diviene il centro, il mezzo tramite cui l' artista esprime una nuova melodia (senza che vi sia del canto), il che - sommato alle altre caratteristiche del genere - che sono: l' assottigliamento (tramite filtri) della cassa 4/4, e l' abbassamento dei BMP (fino a 120 BPM) rende il genere quasi onirico, con esperienze che in passato si potevano viversi ascoltando (negli anni '80) l' allora New wave tramite l' utilizzo di synth Casio della serie CZ e Yamaha CS 80 (che per intenderci per i neofiti è il sintetizzatore su cui Vangelis compose la colonna sonora di 'Blade Runner') ma al tempo ovviamente senza la cassa di oggi!

E piu' in generale per i piu' giovani (ma nemmeno tanto) negli anni '90 e 2000 agli After hour.

Ma per meglio comprendere quanto si sta dicendo va chiaramente ascoltato con le proprie orecchie.

Vedi Link sotto: https://www.youtube.com/watch?v=fj1HSgg-iFw

Da qui si capisce come questo nuovo genere abbia preso piede, e stia rapidamente emergendo, passando dalle classifiche degli addetti (DJ e producers in particolare) ai club dove da Ibiza i Tale of Us (il Duo di produttori promotori del genere) con il loro live set nell' 'AfterLife' improntao una serata quasi al "viaggio" onirico che sta sbarcando adesso anche nel nostro paese, prima a Milano (essendo da sempre piu' ricettiva delle novità) arrivando probabilmente anche da noi in seguito con le uniche eccezioni nell' anno corrente del Neo che il Venerdi' notte durante tutta stagione invernale anzichè andare sul sicuro proponendo serate improntate alla techno, ha promosso il genere con Camillo (con residence guarda caso ad Ibiza) affiancato da DJ come Gipo e Spellband.

In conclusione un genere che sta avendo un successo (inaspettato per alcuni) ma che molto probabilmente è la risposta del pubblico rispetto musica senza melodia e/o suoni troppo "freddi" per troppi anni, e per cui questo nuovo genere ne è la (logica) conseguenza, e cio' non solo nella musica d' avanguardia (di cui ci occupiamo in questa rubrica), ma anche nella musica commerciale dove quest' anno le serate raggeton sudamericana (che di melodia abbondano, e trasbordano) sono andate fortissimo.

Nell' etere invece va menzionato in particolare Luca Cucchetti - Disc Jockey storico di Roma da sempre attento alle ultime avanguardie musicale (di qualsiasi genere e tipo si tratti) - che è stato l' unico a scorgere l' arrivo di questo nuovo genere, per via della riprova data scorgendo la classifica della CLUB PARADE da lui stilata dove al numero 1 proprio questa settimana ha fatto arrivare un pezzo dichiaratamente di questo nuovo genere:

"Dins El Llit" di Talaboman su R&S Records.

Link: https://www.mixcloud.com/lucacucchetti/club-parade-3-maggio-dalla-5-alla-1/

E se anche la R&S - storica etichetta all' avanguardia - ha deciso di produrre un pezzo del genere qualcosa vorrà dire..

https://www.youtube.com/watch?v=aGGhNdXilTM

Alla prossima settimana,
Maverick



Interview by Maverick